La necessitá di un cambiamento nella scuola italiana

La pedagogia italiana è molto valorizzata all’estero, si parla con voglia di agire di Montessori, Rodari e delle sorelle Agazzi.
Ma la cosa strana è che questi personaggi tanto riconosciuti all'estero, non ricevono il giusto apprezzamento pratico in Italia.

La necessitá di un cambiamento nella scuola italiana

Dove sta scritto che bisogna apprendere da seduti?

La mobilità permette di migliorare le proprie abilità motorie, permette di perfezionare le proprie abilità cognitive e permette un livello maggiore di attenzione.
Stare a contatto con la natura inoltre favorisce maggiormente l'apprendimento.
E’ falso il mito che giocare fuori in inverno faccia ammalare. I bambini se ben coperti possono stare anche fuori nella stagione invernale e ciò è positivo nel rafforzare il sistema immunitario.

Qual è il vero significato di aula?

Un aspetto che poco si conosce è il vero significato di "aula" la cui etimologia rimanda ad un cortile, un luogo arioso. Partendo dal suo vero significato sarebbe ideale trasformare la solita scuola di quattro mura in un fantastico bosco o parco.
Insegnare la geometria diventa ancora più semplice e divertente se si utilizzano gli orti come oggetto di studio!

Ma da dove bisognerebbe partire per giungere ad un cambiamento nella scuola italiana?
Sicuramente non dalle teorie, in quanto in Italia le teorie pedagogiche sono state tante e di grande valore.
Per esempio Maria Montessori, secondo molti pedagogisti, è un ottimo modello a cui ispirarsi.
Un altro esempio validissimo sono le scuole della Danimarca nelle quali esiste un’ora alla settimana dedicata alla lezione di empatia per studenti dai 6 ai 16 anni.
L’ora di empatia ha lo stesso valore di qualsiasi altra disciplina e mira a valorizzare l'ascolto attivo e la comprensione dell'altro.
Un ulteriore piccola ma fondamentale modifica potrebbe essere la posizione dei banchi.
I banchi posizionati in maniera frontale verso la cattedra non favoriscono l'interazione con i compagni ma lo sguardo unicamente rivolto al docente.
Il cambiamento per una scuola migliore è ricominciare a sognare una scuola della felicità, una scuola che non dia solo valore alla didattica ma anche alle emozioni dei bambini e alla loro autostima.
Diceva Platone:
"Non usate l'obbligo, ma lasciate che la prima educazione sia una sorta di divertimento...” .

articolo scritto da
Dr.ssa Simona Schiavone